ARIE DI CASA MIA
Mattinata
E' una celebre romanza scritta nel 1904. Enrico Caruso ne fu il primo interprete in una storica esecuzione registrata l'8 aprile 1904, con lo stesso Leoncavallo al pianoforte. Da allora quest'aria è entrata nel repertorio di tutti i principali tenori.
Ruggero Leoncavallo nasce a Napoli nel 1857; figlio di un magistrato, inizia privatamente a studiare il pianoforte, per poi entrare nel 1866 al Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli, dove si diploma nel 1874. Contemporaneamente si iscrive alla facoltà di lettere dell'università di Bologna e segue i corsi del Carducci; si laurea all'età di 20 anni, dopo aver anche compiuto la partitura dell'opera storica "Chatterton", che verrà rappresentata solo nel 1896 a fama raggiunta.
Si mantiene insegnando privatamente il pianoforte e suonando nei caffè concerto in Francia e in Inghilterra, quando uno zio, direttore della Stampa al Ministero degli Esteri, lo invita in Egitto dove va nel 1882. Ma la guerra anglo-egiziana costringe Leoncavallo a lasciare l'Egitto e a ritrasferirsi in Francia. Qui, grazie al baritono Maurel, entra in contatto con l'editore Ricordi, da cui ottiene la commissione per una trilogia, il "Crepusculum", che avrebbe dovuto comprendere "I Medici", "Savonarola" e "Cesare Borgia". In realtà riuscirà a comporre solo "I Medici", che andrà in scena senza troppo successo nel 1893.
Nel frattempo, stimolato dal successo di "Cavalleria rusticana" di Mascagni, Leoncavallo si dedica alla stesura di una nuova opera. In 5 mesi di lavoro a Vacallo, in Svizzera, mette a punto musica e testo dei "Pagliacci". Il libretto è tratto da un processo tenuto dal padre quando lui era ancora piccolo, quindi l’opera è basata su una storia vera e, presentata nel 1892 al Teatro Dal Verme di Milano con la direzione di Toscanini, ottiene un clamoroso successo.
Il compositore ritrova il consenso con "Zazà" del 1900, un'opera che racconta dall'interno l'ambiente teatrale e che verrà portata su tutti i palcoscenici del mondo dalla sua affezionata sostenitrice Emma Carelli. Questa è l'ultima opera in cui il compositore provvede in prima persona alla stesura del libretto; subito dopo decide di conquistare palcoscenici europei e, sempre nel 1900, manda in scena, a Parigi, "Maja".
Mattinata
(voce Luciano Pavarotti)
L'aurora di bianco vestita
Già l'uscio dischiude al gran sol;
Di già con le rosee sue dita
Carezza de' fiori lo stuol!
Commosso da un fremito arcano
Intorno il creato già par;
E tu non ti desti, ed invano
Mi sto qui dolente a cantar.
Metti anche tu la veste bianca
E schiudi l'uscio al tuo cantor!
Ove non sei la luce manca;
Ove tu sei nasce l'amor.
Le Arie
Caro mio ben
Se tu m'ami
Nel cor più non mi sento
Il mio ben quando verrà
Vanne o rosa fortunata
Vaga luna che inargenti
Come un bel dì di maggio
Io sono l'umile ancella
Mattinata
Vesti la giubba
Core 'ngrato
Era de' maggio
Torna maggio
Na sera 'e maggio