ARIE DI CASA MIA
Se tu m'ami, se sospiri
Musica: Giovan Battista Pergolesi, Testo: Paolo Rolli
Giovanni Battista Pergolesi nasce a Jesi, vicino Ancona, il 4 gennaio 1710.
Il futuro compositore, violinista e organista, inizia a ricevere le prime nozioni di musica da due sacerdoti e da un marchese del luogo, prima di passare alla scuola del Maestro di cappella comunale, Mondini, e di quello del duomo, Santi.
Pergolesi da subito dimostra un talento naturale, tanto da essere considerato un fanciullo prodigio; il padre lo manda a studiare a Napoli, dove viene ammesso al Conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo.
Le sue prime opere di composizione "La fenice sul rogo, ovvero la morte di San Giuseppe, oratorio in 2 parti", "Li prodigii della Divina Grazia nella conversione di San Guglielmo Duca d'Aquitania”, la "Messa in Re maggiore", "Salustia" (prima opera seria, adattamento dell'Alessandro Severo di Zeno, con cui Pergolesi esordisce al Teatro di San Bartolomeo), risalgono ai primi anni dopo il 1730.
Terminati gli studi presso il Conservatorio, Pergolesi viene assunto come Maestro di cappella del principe di Stigliano Colonna, uno degli Eletti della municipalità napoletana e tra i nobili più in vista. In questo periodo compone "Lo frate 'nnamurato", la sua prima "opera buffa", genere per cui Giuvanni Battista Pergolesi è considerato ancora oggi uno dei compositori più importanti. L'opera ottiene grande successo.
Nel 1733 mette in scena al teatro San Bartolomeo "Il prigionier superbo", i cui intermezzi, col titolo La serva padrona, vengono salutati da un vero trionfo ed iniziano così vita autonoma al di fuori del dramma a cui sono originalmente destinati.
La stessa sorte spetta l'anno seguente all' Adriano in Siria, del quale ancora una volta ottengono un grande successo gli intermezzi, Livietta e Tracollo.
Nel 1735 Pergolesi viene invitato a Roma per mettere in scena al Tor di Nona L'Olimpiade, che però non riscuote il favore del pubblico.
Rientrato a Napoli, diventa organista soprannumerario della cappella regia e nell'autunno dello stesso anno rappresenta al Teatro Nuovo la sua ultima opera buffa, "Il Flaminio".
Condannato dalla tisi, Pergolesi si ritira nel convento dei cappuccini di Pozzuoli dove termina una delle sue opere più importanti e forse il suo più significativo capolavoro: lo Stabat Mater commissionato dalla "Confraternita di San Luigi di Palazzo sotto il titolo della Vergine dei dolori" e già iniziato a Napoli.
Tenta di riprendersi dalla malattia polmonare che già da anni lo affligge, ma la tisi lo conduce alla morte: Giovanni Battista Pergolesi muore il 16 marzo 1736 a Pozzuoli, appena ventiseienne.
La fine prematura favorirà il diffondersi del suo nome e delle sue opere.
Se tu m'ami, se sospiri
(Voce: Cecilia Bartoli)
Se tu m'ami, se sospiri
Sol per me, gentil pastor,
Ho dolor de' tuoi martiri,
Ho diletto del tuo amor,
Ma se pensi che soletto
Io ti debba riamar,
Pastorello, sei soggetto
Facilmente a t'ingannar.
Bella rosa porporina
Oggi Silvia sceglierà,
Con la scusa della spina
Doman poi la sprezzerà.
Ma degli uomini il consiglio
Io per me non seguirò.
Non perché mi piace il giglio
Gli altri fiori sprezzerò.
Le Arie
Caro mio ben
Se tu m'ami
Nel cor più non mi sento
Il mio ben quando verrà
Vanne o rosa fortunata
Vaga luna che inargenti
Come un bel dì di maggio
Io sono l'umile ancella
Mattinata
Vesti la giubba
Core 'ngrato
Era de' maggio
Torna maggio
Na sera 'e maggio