Soffrire in versi: parole eterne, cori di tempi passati da Autori Mediterranei
PAOLO SILENZIARIO
Stavo per dirti addio
Paolo Silenziario, Antologia Palatina, Libro V, 241
Tratto da: Salvatore Quasimodo, Fiore dell'Antologia Palatina, Guanda, Parma 1958 - Garzanti, Milano 1977
Stavo per dirti addio
Stavo per dirti “Addio”, ma ho frenato
la voce e sono qui ancora con te.
Quanto l’odiosa notte d’Acheronte
io temo la tua amara lontananza.
Come la tua luce è simile al giorno!
Ma il giorno è muto
e tu invece mi porti la tua voce,
più dolce di quella delle Sirene.
Ad essa è legata ogni mia speranza.
Biografia
Poco sappiamo di Paolo, vissuto a Bisanzio nel VI secolo dopo Cristo e detto “Silenziario” (Silentiarius) dall’incarico di cerimoniere ricoperto nel consiglio imperiale (silentium) di Giustiniano I. La sua fama è legata in particolare agli epigrammi amorosi in lingua greca, giuntici attraverso l’Antologia Palatina. Di questa particolare forma letteraria, che rifiorirà durante il Rinascimento soprattutto fra i poeti italiani, è una delle ultime grandi voci.
Simonide
Il lamento di Danae
(Traduzione di Salvatore Quasimodo)
Mimnermo
Noi siamo come foglie
(Traduzione di Gennaro Perrotta)
Paolo Silenziario
Stavo per dirti Addio
(Traduzione di Salvatore Quasimodo)
Giacomo Leopardi
La sera del dì di festa
Vincenzo Cardarelli
Non so dove i gabbiani trovino pace
Angelo Maria Ripellino
Dove ci incontreremo dopo la morte?
Giuseppe Ungaretti
Veglia notturna di un soldato
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Giuseppe Lauriello
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