Atti del Congresso


UNO STUDIO CONTROLLATO SULLA COMORBIDITA’ PSICHIATRICA IN ETA’ EVOLUTIVA: CORRELAZIONE TRA CEFALEA, ATTACCAMENTO E DEPRESSIONE

PSICHIATRIC COMORBIDITY AND CORRELATIONS AMONG HEADACHE, ATTACHMENT AND DEPRESSION: A CONTROLLED STUDY

Elisa Salvi,  Paola Verdecchia,  Dipartimento di Pediatria e Neuropsichiatria Infantile, Università Sapienza di Roma.

elisa.psi@libero.it

PAROLE CHIAVE: headache, attachment, depression

Introduzione
Molti studi hanno osservato come fattori psicologici ed emotivi possono influenzare le manifestazioni della cefalea (Guidetti et al.2002; Forsyth e Farrel 1999) [1], [2] . Inoltre, in letteratura sono presenti alcuni studi che dimostrano un rapporto tra  cefalea e disturbi depressivi [3], e il rapporto tra attaccamento e depressione [4]. Nonostante ciò, si osserva una relativa assenza di studi volti ad indagare simultaneamente il ruolo della percezione della sicurezza nei confronti delle figure di attaccamento e della depressione nella cefalea primaria.
Gli obiettivi del presente studio sono stati quelli di indagare la presenza di un’eventuale relazione tra cefalea primaria, percezione della sicurezza nei confronti delle figure genitoriali e depressione.
L’ipotesi di partenza da cui ha preso forma il presente studio è che bambini con diagnosi di cefalea primaria dovrebbero mostrare una correlazione significativa con la sintomatologia depressiva e una bassa percezione della sicurezza nei confronti delle figure di attaccamento.

Materiali e Metodi
La ricerca è stata condotta presso il “Centro per la cura della Cefalea” del reparto di Pediatria e Neuropsichiatria Infantile del Policlinico “Umberto I”di Roma, a partire da Gennaio 2011 fino ad Ottobre 2011. Il campione del presente studio è costituito da un gruppo sperimentale, composto da 100 soggetti, di cui 47 maschi e 53 femmine, con un’età compresa tra gli 8 e 14 anni, con una diagnosi di cefalea primaria. I criteri di esclusione hanno portato ad eliminare dal campione soggetti con diagnosi di cefalea secondaria e pazienti con un’età superiore ai 14 anni.
Il gruppo di controllo è costituito da 100 soggetti non cefalalgici, di cui 49 maschi e 51 femmine, con un età compresa tra gli 8 e 14 anni.
All’intero campione, sperimentale e di controllo, sono stati somministrati la SAFA ( Scala Autosomministrata per Fanciulli e Adolescenti, sottoscala Depressione SAFA-D) , (Cianchetti e Sannio Fancelli, 2001) e la Security Scale (Kerns, Klepac e Cole, 1996) [5] .
La Security Scale è una scala di autovalutazione per bambini e preadolescenti che valuta quanto il soggetto percepisca come sicura la relazione con una specifica figura di attaccamento; la SAFA-D è una scala autosomministrata che misura la sintomatologia depressiva.
Date le caratteristiche del campione e gli strumenti utilizzati, l’analisi statistica è stata effettuata attraverso l’utilizzo del test di Mann-Whitney, ponendo a confronto i punteggi ottenuti dal gruppo sperimentale e dal gruppo di controllo per ognuna delle dimensioni del SAFA-D e della Security Scale. Successivamente è stata effettuata un’analisi delle differenze di genere nei punteggi ottenuti ai due test.

Risultati e Discussione
Il confronto effettuato tra i punteggi ottenuti dal campione sperimentale e del controllo alla SAFA-D riporta alcune differenze statisticamente significative tra i due gruppi. Il campione sperimentale riporta punteggi maggiori rispetto al gruppo di controllo nella dimensione DEP, che valuta il disturbo depressivo in generale, nella dimensione UI, che valuta l’umore irritabile e nella dimensione I, che valuta l’insicurezza. Più precisamente Nel SAFA D vi è un gruppo di variabili le cui differenze sono statisticamente non significative: UD (p-value=0.43), AD (p-value=0.55), SI (p-value=0.72), SC (p-value=0.33), mentre DEP (p-value=0.03), UI (p-value=0.001), I (p-value<0.00000001) e DIPS (p-value=0.02) sono significative (Fig.1).

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......................................................Figura 1. Punteggi medi nelle sottoscale della depressione nei due gruppi.

Dal confronto tra i punteggi dei due gruppi alla Security Scale si evidenzia la presenza di differenze significative in tutte le dimensioni misurate da questo strumento. Il campione sperimentale ottiene punteggi nettamente inferiori rispetto al gruppo di controllo in tutte le tre dimensioni della Security Scale (Percezione di Sicurezza nei confronti della Madre, Percezione di Sicurezza nei confronti del Padre, Percezione di Sicurezza Complessiva). In particolare, la differenza nei valori delle tre variabili della Security Scale (PSM, PSP, PSC) nei due gruppi, sperimentale e controllo, sono altamente significative .
Le analisi condotte per effettuare il confronto tra la media dei punteggi ottenuti nelle dimensioni del SAFA-D tra maschi e femmine ha riportato la presenza di differenze statisticamente significative solo nella dimensione SI (senso di inadeguatezza). In questo caso le femmine riportano punteggi maggiori rispetti ai maschi (Fig.2).

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.....................................................................Figura 2. Punteggi medi della Security Scale nei due gruppi

I risultati ottenuti dal presente studio mostrano che i pazienti cefalalgici in età pediatrica riportano una bassa percezione della sicurezza nei confronti dei propri genitori rispetto al gruppo di controllo. Questo dato è suggerito dal fatto che il gruppo sperimentale ottiene punteggi nettamente minori rispetto al gruppo di controllo in ognuna delle tre dimensioni misurate dalla Security Scale. I confronti effettuati tra i punteggi di maschi e femmine a questo test non mostrano differenze significative attribuibili al genere, che non sembrano pertanto influenzare la percezione della sicurezza nei confronti delle figure di attaccamento.
Inoltre, i pazienti cefalalgici mostrano una maggiore presenza di sintomi depressivi rispetto al gruppo di controllo: infatti, il gruppo sperimentale mostra punteggi maggiori nelle dimensioni che valutano l’insicurezza/bassa autostima e l’umore irritabile rispetto ai controlli. Il dato più rilevante è inoltre che il gruppo sperimentale ottiene punteggi nettamente maggiori rispetto al gruppo di controllo nella dimensione DEP, che valuta la sintomatologia depressiva in generale.
Dall’analisi delle differenze di genere dei punteggi ottenuti al SAFA-D è possibile osservare come le femmine mostrino punteggi maggiori rispetto ai maschi nella dimensione SI (senso di inadeguatezza), suggerendo che, seppur in minima parte, le femmine sembrano essere più vulnerabili alla sintomatologia depressiva.
Questi risultati sono coerenti con precedenti studi che hanno osservato la correlazione tra attaccamento e disturbo depressivo da un lato, e la correlazione tra cefalea e depressione dall’altro.
 Morley e colleghi (2011) [4] hanno dimostrato come lo stile di attaccamento insicuro aumenti il rischio di sviluppare una vulnerabilità al disturbo depressivo. Kaisers e colleghi (1992) [3] hanno osservato che l’86% del proprio campione cefalalgico aveva anche una diagnosi di disturbo depressivo in associazione.

Conclusioni
L’obiettivo del presente studio era quello di esaminare l’eventuale associazione della cefalea primaria con la sintomatologia depressiva e una bassa percezione della sicurezza nei confronti delle figure genitoriali in età pediatrica. Alla luce dei risultati ottenuti è possibile suggerire l’esistenza di una relazione tra il disturbo emicranico e bassa percezione della sicurezza nei confronti delle figure di attaccamento. Inoltre, è possibile suggerire un’associazione tra cefalea primaria e sintomatologia depressiva. Infine, il presente studio dimostra la simultanea presenza di sintomatologia depressiva e bassa percezione della sicurezza nei confronti dei propri genitori in bambini con diagnosi di cefalea primaria.
Alcune limitazioni dello studio devono essere tenute presenti:  la Security Scale non può essere considerata uno strumento “diagnostico” di problemi o difficoltà a livello relazionale del bambino, ma come uno strumento di screening per individuare i bambini che hanno una percezione di sicurezza “inferiore alla media” o “molto bassa” e svolgere ulteriori approfondimenti e accertamenti mirati.
Per questa ed altre ragioni, l’interpretazione dei risultati richiede molta cautela e prudenza e deve essere approfondita e confermata da altri strumenti e valutazioni.
Un possibile spunto di ricerca riguarda la possibilità di effettuare uno studio che sia in grado di dimostrare se la cefalea influenzi l’insorgenza dei disturbi depressivi e la bassa percezione della sicurezza o viceversa, per poter poi  identificare il trattamento più adeguato evitando la cronicizzazione della patologia e migliorando in questo modo anche la qualità della vita dei piccoli pazienti.


Bibliografia

[1] V.Guidetti, G. Russel, M. Sillanpää e P.Wimmer (a cura di), Headache and Migraine in Childhood and
.......Adolescence, London
[2] Forsyth R, Farrell K. Headache in childhood. Pediatr Rev. 1999;20(2):39–45
[3] Kaiser, R. S. (1992), Depression in Adolescent Headache Patients. Headache: The Journal of Head and Face ......Pain, 32: 340–344. doi: 10.1111/j.1526-4610.1992.hed3207340.
[4] T. Morley, G.Moran, The origins of cognitive vulnerability in early childhood: mechanisms linking early attachment ......to later depression, Clin Psychol Rev. 2011 Nov;31(7):1071-82. Epub 2011 Jun 22.
[5] D. Granot, O. Mayseless, Attachment security and adjustment to school in middle childhood,International Journal ......of Behavioral Development 2001; 25; 530