II MEETING CONGIUNTO AINAT-SISC
Dal tempo della clessidra al tempo interiore:
un percorso tra Scienze Umane e Neuro-Scienze
Salerno-Vetri Sul Mare, 19-21 maggio 2016
PRESENTAZIONE
Tema dominante è il Tempo, infinita sequenza di istanti che sono e già non sono più, “mistero irriducibile sul quale nessuna scienza fa presa “, come scriveva Simone Weil.
Nulla si può comprendere della vita se non consideriamo le metamorfosi del tempo, vale a dire le esperienze che nella nostra esistenza si snodano senza fine: il tempo della clessidra, quello misurabile, uguale per ciascuno di noi; il tempo interiore, quello vissuto, diverso in ciascuno di noi.
L’obiettivo è quello di analizzarne la fenomenologia attraverso un’ incursione negli anfratti della nostra interiorità connessa al vivere, talora provata da malattie che, da persona, ci trasformano in pazienti “fragili” e “complessi”: pensiamo alla condizione depressiva, in cui si perde il significato dell’esistere e si realizza l’esperienza di un tempo senza tempo, dove non vi è né memoria (il passato) né speranza (il futuro) e si vive immersi in un presente spettrale e immutabile; oppure al tempo lacerato della malattia di Alzheimer nella quale tutte le dimensioni del tempo, interiore e della clessidra, si scompongono fino a frantumarsi.
Queste ed altre patologie, quali il Parkinson, l’epilessia e la cefalea, a valenza pluridisciplinare, saranno scandagliate nell’ottica delle Neuroscienze, nella loro relazione col Tempo, e descritte negli aspetti scientifici e sociali più aggiornati.
Tre giornate di riflessione e confronto in cui – in un esaltante mix – studiosi di varia estrazione e formazione si incontrano per ribadire la profonda alleanza tra discipline intimamente complementari: da una parte le Scienze umane che, attraverso le molteplici voci, possono esprimere al meglio ciò che la scienza fatica a rendere comprensibile; dall’altra le Neuroscienze che costituiscono un insostituibile strumento di indagine nel mistero dell’essere, rendendo tale enigma – attraverso le continue scoperte – sempre più prossimo alla speranza. E la speranza, come afferma Gabriel Marcel, è “memoria del futuro”, la sola dimensione in grado di riscattare l’ininterrotto fluire del tempo.
In copertina: "Bambino geopolitico osserva la nascita di un uomo nuovo", dipinto di Salvator Dalì, realizzato nel 1943.
In sottofondo: L'aria "Lascia la spina" nell'interpretazione di Cecilia Bartoli, da "Il trionfo del Tempo e del Disinganno" musica di Geoge Frideric Handel.
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