Parole chiave:
dolore, emicrania, psicologia, sintomo
Introduzione
Un approccio “sistemico” al vasto e complesso mondo delle
cefalee primarie non può prescindere da una prospettiva
integrale nella quale vengono tenuti in considerazione una
molteplicità di punti di osservazione. Un evento patologico può
ad esempio essere osservato dal punto di vista della psicologia
del profondo, che ricerca le implicazioni soggettive
caratteristiche della persona, dal quello della medicina che
misura soprattutto la oggettività della evidenza clinica, da
quello antropologico culturale o sociologico, che tiene conto
delle variabili culturali collettive che influenzano l'evento e
da quello più ampiamente ecologico, che osserva come la
organizzazione del nostro ambiente determini gli stati di salute
o malattia.
Questo nostro
contributo riferisce la storia di una paziente,M., una ragazza
di 33 anni, segretaria di uno studio legale, che si rivolge allo
specialista per un problema di mal di testa. Ha tentato diverse
cure ma il problema persiste. Per questo motivo viene richiesto
anche un consulto psicologico.
Questo caso viene
fuori dall’insieme di diversi approcci terapeutici nell’ottica
di un dialogo costruttivo.
Materiale e Metodi
La metodologia usata è una simulazione sulla base di stralci
riferiti dalla paziente al terapeuta durante il suo percorso di
analisi per scoprire il significato simbolico e il vantaggio
secondario del sintomo cefalea di cui tanto soffriva.
Una voce narrante durante l’intervento spiegherà quanto le
aspettative e le informazioni del paziente vengano stravolte nel
momento in cui lei apprende in terapia che la causa del suo
malessere potrebbe essere legata a un fattore più “intimo” e
meno organico, un vissuto emozionale non elaborato di cui la
paziente non è consapevole.
P: “Sono
anni che vivo con un mal di testa che non mi abbandona mai,
quando finalmente un giorno decisi di ascoltare il consiglio di
una mia amica e così mi rivolsi ad uno specialista. L’idea di
parlare con un neurologo mi faceva pensare che finalmente avevo
trovato la strada per risolvere questo problema, ma fui molto
sorpresa quando lui mi propose di fare una psicoterapia. Provai
imbarazzo di fronte a quella richiesta perché pensai che io non
avevo bisogno di uno psicologo. Non so bene cosa mi aspettasse e
il fatto di dovermi mettere in discussione e parlare di me con
qualcuno, mi creava disagio.”
Mettendosi sulla difensiva, la paziente comincia uno sproloquio
sui sintomi che l’affliggono.
T: “Mi parli di sé, della sua vita, delle sue aspettative
future”
Di fronte a questa domanda la paziente si sentì spiazzata, non
riusciva a capire qual era il nesso tra il malessere e il suo
Io. Ma gradualmente accolse le domande del terapeuta
raccontandosi, aprendo il suo profondo al terapeuta.
Dopo diversi colloqui, la paziente comincia a creare delle
connessioni causali tra il sintomo e la sua vita, afflitta da
problematiche quotidiane di vissuti ambivalenti nei confronti
degli altri, gestiti con passività e implosione emozionale,
generando un groviglio di rabbia inespressa che alimentava la
patologia somatica.
Risultati
Dopo diversi incontri di terapia che di per sé scatenavano mal
di testa alla paziente, la scoperta dell’utilizzo secondario dei
sintomi, un’opportunità concessa del resto da ogni disturbo di
origine somatica, insegna a M. che il mal di testa può essere un
alleato, una specie di campanello di allarme che attiva la parte
più intima di se stessa e, dopo aver imparato a decifrarlo, a
capire perché arriva e a come combatterlo, ha acquistato più
fiducia in se stessa.
Discussione e Conclusioni
In conclusione, potremmo avvicinarci all’emicrania non solo come
un evento fisico, ma come a una speciale forma di dramma
simbolico nel quale il paziente ha tradotto pensieri e
sentimenti dal notevole carico emozionale. Così facendo,
dovremmo poi affrontare il compito di “decodificarla” così come
si interpreta un sogno, alla ricerca del significato recondito
dei sintomi manifesti.
Bibliografia
Marty P., Aspects psychodinamiques de l'étude clinique de
quelques cas de cèphalalgies, Rev. Franc Psychanal.
1951
Marty P., De M’Uzan M., David C., L’indagine psicosomatica,
Boringhieri, 1971.
Pini M., Aspetti psicopatologici delle cefalee primarie.
Teorie, metodi e risultati della ricerca, Franco Angeli,
2006