Atti del Congresso


ERRORI DIAGNOSTICI NELLE CEFALEE IN ETÀ GERIATRICA

DIAGNOSTIC MISTAKES ABOUT GERIATRIC HEADACHES


V. Busillo,
Centro Cefalee, Ospedale Maria SS. Addolorata, Eboli, ASL SA

vincenzo.busillo@tin.it

 

Parole chiave: cefalee primarie, cefalee secondarie 

IntroduzioneLe cefalee rappresentano una patologia indubbiamente meno frequente nel soggetto anziano rispetto al giovane mastudi epidemiologici dimostrano che questa diminuzione risulta meno significativa di quanto si creda. Infatti il 52% della popolazione anziana italiana presenta mal di testa ed è stato stimato un tasso di prevalenza per l’emicrania dell’11%, per la cefalea di tipo tensivo del 44.5% e per le cefalee secondarie del 2,2%. I dati dimostrano che, come per il giovane-adulto, nell’anziano le cefalee primarie sono le più frequenti, ma rimane da chiedersi se le caratteristiche della cefalea presentata rimangono le stesse oppure cambiano con l’invecchiamento.La risposta a questo interrogativo viene da un recente studio condotto da ricercatori brasiliani che hanno confrontato le caratteristiche dell’emicrania in un gruppo di soggetti di anziani con quelle di un gruppo di giovani adulti (Headache 2006). I risultati di tale studio evidenziano che l’emicrania nell’anziano si  presenta  in maniera bilaterale, di durata più breve, senza sintomi associati e con minori sintomi vegetativi; inoltre la cefalea va valutata attentamente in quanto potrebbe essere confusa con altre form di cefalea, per cui una corretta diagnosi diventa importante per le implicazioni terapeutiche che ne derivano. Inoltre, l’irritabilità è il sintomo premonitore più frequente sia nel groppo dei giovani che in quello degli anziani mentre una diminuzione del tono dell’umore era più riscontrabile tra gli anziani (11%) che nei giovani (5.5%).
Il cefalalgico anziano è un paziente particolarmente impegnativo in quanto, essendo spesso affetto da altre patologie, pratica  politerapia che a loro volta può indurre cefalea o interferire con le terapie adottate per la patologia in oggetto.

Le cefalee primarie nell’anziano

Rappresentano, come rilevato, le forme più frequenti.
1) Emicrania
In tutti gli studi, l’emicrania con aura risulta meno frequente negli anziani rispetto ai giovani. In particolare si è osservato che spesso i pazienti che avevano sofferto di emicrania con aura, con l’avanzare dell’età “perdono” la fase cefalalgica di tale tipo di cefalea mentre manifestano la sola aura, il che può dar luogo a diagnosi errate di patologie vascolari tipo TIA. La presenza di patologie concomitanti, quali ipertensione arteriosa, patologie cardiache, respiratorie, glaucoma, ipertrofia prostatica, possono aggravare la sintomatologia emicranica anche in base all’utilizzo di farmaci di per sé tali da indurre cefalea (es. nitrati) o controindicare l’utilizzo di terapie specifiche antiemicraniche sia preventive che di attacco.
2) Cefalea tensiva
La cefalea tensiva nell’anziano tende a ridursi ma in misura minore rispetto all’emicrania. Spesso tale forma di cefalea è l’espressione di un disturbo depressivo “mascherato”. Circa il 10% dei pazienti iniziano a soffrire di tale cefalea dopo i 50 anni.
3) Cefalea a grappolo
E’ rara nella popolazione anziana.

Le cefalee secondarie
Nelle cefalee secondarie la cefalea è inquadrata come “sintomo” e non come malattia a se stante. In tal caso è un reale campanello d’allarme per il riconoscimento di una patologia di base.
1) Patologie cerebrovascolari
L’ipertensione può aggravare una forma di cefalea di base, in particolare l’emicrania, ma se i valori pressori sono alti (> 120 mmHg) può presentarsi una cefalea de novo.Nell’ipertensione grave può presentarsi cefalea acuta spesso occipitale o più spesso una blanda cefalea sempre occipitale mentre nell’ipertensione lieve-media la cefalea può assumere caratteri tipo tensiva o emicranica senza aura.Nel caso di patologie ischemiche la cefalea spesso si associa all’evento vascolare ed assume caratteri in genere pulsanti, peggiora con l’attività fisica, dura qualche ora ed è spesso ipsilaterale alla regione ischemica. Anche l’emorragia cerebrale si associa in genere a cefalea.Da non dimenticare l’arterite di Horton.
2) Patologie intracraniche
L’incidenza di tali patologie aumenta con l’età. La cefalea è in genere aspecifica, subdola, insidiosa e di recente insorgenza.
3) Patologie del collo, dei denti, degli occhi, malattie metaboliche.

Conclusioni
Il cefalalgico anziano è un paziente particolarmente impegnativo in quanto spesso è affetto da altre patologie, usa vari trattamenti farmacologici che a loro volta possono indurre cefalea o interferire con le terapie adottate per la patologia in oggetto.
A tal proposito l’aumento di frequenza delle forme secondarie induce ad un analisi particolarmente accurata delle condizioni generali del paziente, sempre nell’ottica di una presa in carico “olistica” e non settoriale di qualunque condizione patologica.

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