MEDICINE COMPLEMENTARI ED ALTERNATIVE NELLA CEFALEA A GRAPPOLO
COMPLEMENTARY AND ALTERNATIVE MEDICINE IN CLUSTER HEADACHE
P.Rossi, Centro Cefalee INI Grottaferrata, UCADH Pavia
Parole chiave: Medicine complementari ed alternative, cefalee, epidemiologia
Introduzione
Il termine Medicine Complementari ed Alternative (CAM) si riferisce ad una vasta gamma di trattamenti, farmacologici e non, che non rientrano completamente nella sfera della medicina convenzionale, ovvero che non vengono sistematicamente insegnati o praticati negli ospedali o nelle università . La documentazione a sostegno dell’efficacia, sicurezza e qualità delle CAM è solo di rado basata su trial clinici controllati, randomizzati. Pertanto, sarebbe facile relegare le CAM ai margini della cultura terapeutica o come un argomento di interesse minore soprattutto nella cefalea a grappolo (CH), dove le straordinarie caratteristiche di intensità del dolore e le sue peculiarità fisiopatologiche sconsigliano approcci alternativi ed olistici.
Un fenomeno da non sottovalutare
Ci sono però diversi buoni motivi, per chi si occupa di cefalee, per guardare con attenzione al fenomeno CAM. Primo, i trattamenti convenzionali basati sulle evidenze, non garantiscono risultati soddisfacenti in tutti i pazienti o in molti provocano effetti collaterali fastidiosi o severi. Secondo, anche molti dei trattamenti convenzionali routinariamente prescritti nella cura delle cefalee sono utilizzati a dispetto di una documentazione scientifica carente. Terzo le CAM sono già usate da moltissime persone (il 13-23% della popolazione in Italia) soprattutto per cefalee, dolori funzionali e patologie psichiche con un trend in costante aumento. Quarto, gli operatori di CAM ritengono che le cefalee sono tra le patologie che meglio rispondono a questi trattamenti. In ultimo, molti pazienti, soprattutto quelli affetti da CH in trattamento con farmaci convenzionali, continuano ad avere, a dispetto dell’evoluzione positiva dell’andamento della cefalea, punteggi bassi in numerosi domini della qualità della vita. Per questi motivi negli ultimi cinque anni abbiamo intrapreso uno studio sulle CAM nelle diverse forme di cefalee primarie che aveva come obiettivo: a) valutare la prevalenza di uso delle CAM, b) valutare il pattern di utilizzo delle CAM, c) valutare la sicurezza ed efficacia percepita delle CAM, d) valutare la presenza di predittori di utilizzo delle CAM. I risultati sono stati oggetto di 3 pubblicazioni scientifiche in cui sono riportati i dati in extenso (1-3).
Da questi studi è emerso che: 1) la prevalenza di ricorso lifetime alle CAM varia a seconda della patologia, dal 54% nella MOH e nella CH cronica al 20% della CH episodica (32% negli emicranici, tabella I); 2) questa prevalenza è rimasta immodificata negli ultimi 10 anni; 3) le CAM più utilizzate sono agopuntura, omeopatia, chiropratica con poche differenze tra le diverse forme di cefalea; 4) l’efficacia percepita è di circa il 40% con differenze significative tra le diverse tecniche e le diverse patologie (ad es. l’efficacia è minore nella MOH, e si attesta attorno al 60% per la chiropratica nella CTTH; nella cefalea a grappolo le CAM sono state giudicate del tutto o parzialmente efficaci nel 36% dei casi, significativamente più bassa dell’efficacia percepita dei trattamenti di profilassi e sintomatici convenzionali; 5) la sicurezza è totale nella CH, mentre sono stati riportati eventi avversi seri nell’8% dei pazienti affetti da CTTH; 6) la maggior parte delle CAM è consigliata da amici/parenti e solo nel 30% circa dei casi da un medico; l’uso di CAM molto raramente è rivelato al medico di riferimento; 7) il motivo principale di ricorso alle CAM è il convincimento che possano essere efficaci; 8) la maggior parte dei cefalalgici è favorevole ad un uso informato delle CAM indipendentemente dalla loro efficacia; 9) i fattori predittivi di utilizzo delle CAM sono l’alto reddito, un numero elevato di visite da medici convenzionali , la comorbilità psichiatrica, la cronicità del mal di testa.
In sintesi, i pazienti cefalalgici utilizzano frequentemente le CAM in sinergia con trattamenti convenzionali, nel tentativo di rispondere a necessità assistenziali rimaste insoddisfatte. Nella CH il ricorso alle CAM non sembra influenzare il ritardo alla diagnosi o la severità delle manifestazioni cliniche. L’efficacia percepita è modesta ed inferiore ai trattamenti convenzionali. Un terzo dei pazienti riporta un beneficio parziale (effetto placebo?, aspetti altri dal dolore?).
La sicurezza è totale.
Le evidenze scientifiche
Quali sono le evidenze scientifiche disponibili in letteratura riguardo all’impiego delle CAM nella CH?
In pratica a fronte di una copiosa aneddotica sui siti web, allo stato attuale non esiste alcun lavoro, sufficientemente numeroso e rigoroso, che abbia valutato l’efficacia delle diverse tecniche alternative o complementari in questa patologia. Il dato non è sorprendente in quanto nella CH risulta estremamente difficoltoso anche completare trial clinici con farmaci convenzionali. Un aspetto interessante è dato invece dalla buona pubblicità di cui godono trattamenti sperimentati da pazienti quali “la cura del freddo” o “la cura dell’acqua”. Nel primo caso si tratta di utilizzare una stimolazione fredda dolorosa alle estremità per cercare di abortire le crisi. Nel secondo caso si tratta di bere sorsi d’acqua all’apparizione delle “ombre” di dolore. Per capire quanto queste tecniche siano note o efficaci, ad integrazione dello studio precedente, abbiamo chiesto a 50 pazienti consecutivi se conoscevano queste terapie, se le avevano mai sperimentate ed un giudizio d’efficacia. Il 10% ha dichiarato di conoscerle, il 6% ha dichiarato di averle sperimentate entrambe. Un paziente - pari al 4% del campione totale - ha riferito di trarre giovamento dal freddo.
Conclusioni
Nel complesso questi ultimi dati sono comunque interessanti perché rilevano la presenza di una discreta vivacità terapeutica in ambito laico che merita sicuramente una maggiore attenzione.
Bibliografia
1. Rossi P, Torelli P, Di Lorenzo C, Sances G, Manzoni GC, Tassorelli C, Nappi G.Use of complementary and alternative medicine by patients with cluster headache: results of a multi-centre headache clinic survey. Complement Ther Med. 2008 Aug;16(4):220-7.
2. Rossi P, Di Lorenzo G, Faroni J, Malpezzi MG, Cesarino F, Nappi G. Use of complementary and alternative medicine by patients with chronic tension-type headache: results of a headache clinic survey. Headache. 2006 Apr;46(4):622-31.
3. Rossi P, Di Lorenzo G, Malpezzi MG, Faroni J, Cesarino F, Di Lorenzo C, Nappi G. Prevalence, pattern and predictors of use of complementary and alternative medicine (CAM) in migraine patients attending a headache clinic in Italy. Cephalalgia. 2005 Jul;25(7):493-506.