EMICRANIA PAROSSISTICA: DUE CASI ATIPICI
PAROXYSMAL HEMICRANIA: TWO ATYPICAL CASES
Armando Perrotta, Clinica delle Cefalee, INM Neuromed, Università Sapienza Polo del Molise, Pozzilli, Isernia
armando.perrotta@uniroma1.it
Parole chiave: emicrania parossistica, cefalea trigeminale autonomica, indometacina
Introduzione
L’emicrania parossistica è una rara cefalea trigeminale autonomica ad eziologia sconosciuta. L’età d’esordio media è poco meno di 35 anni ed è stata diagnosticata in un range d’età che va dagli 8 agli 85 anni. Colpisce prevalentemente il sesso femminile, con un rapporto di più di 2 a 1 rispetto al sesso maschile. L’ IHS (Società Internazionale delle Cefalee) nella sua più recente classificazione fissa i seguenti criteri per la diagnosi di questa cefalea primaria: almeno 20 attacchi di dolore orbitario strettamente unilaterale, spesso severo, di durata compresa tra i 2 ed 30 minuti, per un numero di attacchi giornaliero non inferiore a 5, talvolta con distribuzione circadiana e con almeno un segno autonomico ipsilaterale al dolore tra lacrimazione, iniezione congiuntivale, congestione nasale, rinorrea, edema palpebrale, sudorazione dell’emivolto, miosi o ptosi, infine, risposta terapeutica completa all’indometacina in dose almeno di 150 mg al giorno per via orale o rettale o 100 mg per infusione.
Caso clinico N. 1: una forma bilaterale
Paziente di sesso femminile, 57 anni, livello di istruzione superiore, in post-menopusa da 2 anni. In anamnesi familiare, figlia con Emicrania senz’aura. In anamnesi patologica, nulla da segnalare tranne asportazione della colecisti nel 2005 per calcolosi.
Esordio a 34 anni nel post-gravidico, accusa attacchi pluriquotidiani (fino a 10) di circa 15 minuti, risponde ad indometacina 25 mg 1 o più cp al giorno. Nessuna ricorrenza temporale. Bilaterale fronto-orbitaria, acuto-trafittivo-lancinante, fono-fotofobia, arrossamento oculare, lacrimazione e congestione nasale bilaterale. Diagnostica per immagini negativa. Non risponde ad Isoptin 80 mg 1 cp per tre die. Risponde a Isoptin 120 per tre die, attualmente in remissione.
Caso clinico N.2: una forma secondaria
Paziente di sesso maschile, 56 anni, elevato livello d’istruzione, leggero sovrappeso, fumatore di pipa. Nessuna familiarità per cefalea, non cefalalgico. In anamnesi patologica nulla da segnalare.
Esordio con crisi di lieve entità progressivamente aggravatesi in frequenza e severità. In poche settimane ha iniziato ad accusare una cefalea con attacchi pluriquotidiani (5 in media) di 10-20 minuti, non risponde ad indometacina fino a 200 mg al giorno. Nessuna ricorrenza temporale. Strettamente localizzato a sinistra in sede fronto-orbitaria, acuto-trafittivo-lancinante, arrossamento oculare, congestione nasale omolaterale, assenza di fono-fotofobia. Risponde a predisone 50 mg/die per 5gg, poi alla sospensione recidiva. Diagnostica per immagini positiva per sinusite sfenoidale a sinistra. Risposta definitiva a Claritromicina 500 mg 1 cp per due die.