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Dove passato e presente guardano al futuro



Mediterraneo: utero della civiltà umana

“Oh! Mediterraneo e il miracolo della tua storia, lo racchiudi tutto quanto nell’esplosione del tuo sorriso” così scriveva il premio nobel per la letteratura Albert Camus in un componimento ispiratogli dallo sciabordio spumoso delle onde che come cantori di un passato lontano narrano storie di incommensurabile bellezza. Poche parole, ma superbamente significative. Mediteranneo , un nome che in sé già dice tutto. Dal latino Mediterraneus, che significain mezzo alle terre”, questo mare è davvero l’omphalos della civiltà occidentale , l’amnios nella quale essa è nata,cresciuta e dal quale ha tratto il nutrimento e la forza vitale per diventare quella che oggi noi conosciamo. Questa distesa d’acqua dai mille colori, profumi e sapori raccoglie intorno a sé una storia di mille culture, e mondi diversi tutti ineccepibilmente fusi con un armonico equilibrio.  Le sue acque infatti lambiscono i litorali di ben ventidue paesi Gibilterra, Spagna, Francia, Montecarlo, Italia, Slovenia , Bosnia, Croazia, Montenegro, Albania , Grecia, Turchia, Siria, Libano, Israele, Egitto, Libia , Tunisia, Algeria, Marocco e le isole-stato di Malta e Cipro.Sebbene le prime tracce di presenza umana risalgano a un periodo piuttosto tardo, circa 100,000 anni fa, il mediterraneo si è dimostrato essere il terreno fertile in cui il seme della civilizzazione  e del sapere umano ha attecchito.

Infatti, sulle sue coste si sono sviluppate le prime grandi civiltà della storia umana, quali quella Egiziana, Sumerica e Babilonese, tre civiltà che sono state all’avanguardia nello sviluppo della scrittura, della scienza, del diritto e  del sapere in senso lato. Palco di miriadi di guerre tra i popoli più disparati, questo mare, solcato da migliaia di navi con equipaggi dalle favelle eterogenee , è stato l’altare al quale si sono inginocchiati i fedeli delle tre grandi religioni monoteiste. Cristianesimo, Ebraismo e Islam hanno convissuto in questi luoghi per secoli, attraversano alterni periodi di pace e guerra. L’influenza esercitata dai popoli di questo mare sul mondo moderno non è solo di tipo nozionistico ma anche filosofico e morale. Basti citare la Grecia, patria di scienziati, artisti e pensatori, che ha raggiunto fisicamente un ampia zona circostante il bacino mediterraneo e culturalmente il mondo intero. Proprio su una colonia greca, Mileto in Asia minore, è sorta la prima scuola di filosofia, che ha aperto la strada all’ars cogitandi, dando i natali a saggi quali Socrate, Platone e Aristotele che sono stati le fondamenta della Weltanschauung Occidentale.

L’infinita immensità delle iridee e impenetrabili acque ha non solo stimolato l’uomo a compiere il folle volo oltre le colonne contingenti del sapere empirico, ma ha ispirato al mitico bardo per antonomasia, Omero, una delle più grande opere mai scritte, testo sacro per il mondo antico, l’Odissea, che con nomi altisonanti e personaggi trascendenti, ha reso al mondo la descrizione più attraente che possa essere fatta del mare nostrum. Appellativo quest’ultimo che risale all’impero Romano, il maximum imperum imperorum , che ha espanso il suo controllo sull’intero bacino e oltre , ed è stato anacronisticamente l’antesignano di una utopica società multietnica. La bellezza del mediterraneo è proprio in questo, nella medietas, nel dialogo fra mondi diversi che porta ad esiti nuovi e inaspettatamente superiori. Equilibrio che ritroviamo non solo nella cultura, ma in ogni aspetto, già dal clima, appunto detto mediterraneo, che si pone a metà tra il glaciale inverno nordico e l’urente caldo africano, e che  con una dolce mitezza, si rende perfetto per trascorrere giorni di otium ,inteso alla latina come otium studiorum , nel quale persino la mente sembra poter trarre dal mare un risanamento e un input essenziale per raggiungere le sue vette più elevate.

Tutto, in questo mondo moderno dal sapore antico, è pregno di ricordi, persino l’arte culinaria ne è un esempio , considerata dal mondo intero la migliore per sapori, odori e valori nutritivi, porta il segno del passato ed è quella che meglio rappresenta il polimorfismo di questi ambienti, fondendo in sé spezie orientali, dai sapori amari che mescolati con la dolcezza dei frutti della nostra terra producono un risultato eccellente ed equilibrato. Il mediterraneo perciò con le sue mille anime, paesaggi, sapori e profumi è il luogo ideale per tornare in contatto con le origini della propria umanità. In questi luoghi, come in un’orchestra ,la voce del mare, il vento tra la meravigliosa flora, i canti della fauna e persino le grida euforiche delle genti che vi abitano, danno origine a un concerto che è un balsamo per l’anima, lo spirito e la mente. Come un abile incantatore esso attende impavidi avventurieri pronti a farsi ammaliare dai suoi infiniti misteri, in fondo come diceva lo scrittore e poeta Jean Claude Izzo: “Basta aprire la finestra e si ha tutto il mare per sé. Gratis. Quando non si ha niente, avere il mare – il Mediterraneo – è molto. Come un tozzo di pane per chi ha fame.”

 

 



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